36° 46.014 N – 24° 36.660 E

24 luglio 2014 ore 15.00

Polyaigos


”Poche parole a bordo di Mediterranea, molte lacrime di commozione, tanto silenzio. Lei ha nuotato con noi e noi con lei. Per un’ora. Poi è scesa veloce giù. Sembrava ci volesse salutare e l’abbiamo lasciata tranquilla. Ci ha regalato gioia e noi le siamo grati per questo. Non è fuggita via. E’ stata con noi. Per un’ora. Prima su, poi giù, poi su, poi giù, sempre insieme a noi. Per un’ora. Lunga 80 cm e larga 40 cm circa. Leggera, calma, placida ma anche veloce quando vuole. Partiti dalla baia di Karavostasis a Folegandros la mattina e diretti a Milos, abbiamo deciso di fermarci qui a Monolonisi per trascorrere anche la notte. Il posto è fantastico, acqua cristallina, un primo strato di roccia bianca come marmo e poi roccia scura vulcanica segno delle successive eruzioni. Le isole di Kimolos e Milos di fronte a noi. All’improvviso dalla spiaggia due greci arrivati lì con un piccolo motoscafo gridano “caretta caretta… camera camera”, abbiamo preso la videocamera subacquea e via con tender, siamo andati veloci, ci siamo tuffati, il tender alla deriva (sta bene, è integro) per una giusta causa. La vediamo, ci avviciniamo, alcuni di noi con maschera e pinne e inizia la danza. La sera a bordo abbiamo festeggiato.”

Sono parole di Giuliana, Rais al comando di Mediterranea nel mese di luglio, che racconta il sorprendente incontro con una tartaruga Caretta caretta in quelle acque.

 

Polyaigos, isola disabitata dell’arcipelago delle Cicladi, si trova un miglio a sud-est di Kimolos e di fronte a Milos. Il suo nome significa “molte capre” perché da sempre è sede di pascolo di bestiame. Dal 2000 Polyaigos è inserita nel programma Natura 2000 dell’Unione Europea, programma di protezione e salvaguardia dell’ambiente marino. In quest’area infatti vive e prolifica la foca Monachus monachus e l’habitat indisturbato dalla presenza umana consente la permanenza di meravigliose e affascinanti creature marine.

La Caretta caretta è la tartaruga più comune del mar Mediterraneo. Fortemente minacciata dalla distruzione sistematica del suo habitat naturale, resiste in alcune enclave marine protette. Nelle acque territoriali italiane è ormai al limite dell’estinzione.

E’ un animale adattato alla vita in acqua, dal guscio romboidale, le zampe forti trasformate in pinne: quelle anteriori più forti e robuste, le posteriori dalla muscolatura più esigua, utilizzate solo come deriva per la navigazione. La sua grandezza varia dagli 80 ai 140 cm. Lo scudo dorsale del carapace la caratterizza per la presenza di cinque piastroni laterali, che ne permettono facilmente la distinzione dalla tartaruga verde, anch’essa presente nel nostro Mediterraneo.

Si nutre di plancton, piccoli coralli morbidi, vegetali marini che trova lungo i fondali rocciosi strappandoli con le potenti mascelle, ed ogni 15-20 minuti deve tornare verso la superficie per respirare.

La zona di riproduzione della Caretta caretta corrisponde sempre al luogo nel quale è nata. Ecco perché le aree dove le tartarughe vengono avvistate devono essere protette, e pertanto segnalate ai centri di riferimento. In quei luoghi le tartarughe tornano e ritornano per tutta la vita, grazie ad una misteriosa  ed eccezionale capacità di ritrovare la spiaggia di origine, dopo migrazioni in cui percorrono anche migliaia di chilometri. In alcuni studi, è stato dimostrato che le piccole tartarughe appena nate sono capaci di immagazzinare le coordinate del nido, grazie al magnetismo terrestre, ai feromoni, alle caratteristiche ambientali. Una sorta di imprinting del luogo di origine si stampa nella loro carne. E’ quindi fondamentale che, una volta uscite dal proprio guscio e dal nido che le ha accolte, le piccole raggiungano il mare senza essere toccate dalla mano umana o da altro animale, perché questo comporta la perdita irreversibile della memoria del nido. La tartaruga Caretta caretta impiega 20-25 anni per diventare adulta e cominciare a riprodursi. La memoria del nido fa parte quindi del suo patrimonio genetico e non perderà la strada quando, a 25 anni dalla propria nascita, tornerà a toccare la sabbia bollente che l’ha vista nascere. Conosce le proprie radici, la Caretta caretta, e a differenza dell’uomo, non dimentica la propria origine.

In Grecia, la più grande area marina protetta, si trova a Zante, dove il Parco Marino è stato istituito nel 1999, ed è costantemente sotto la minaccia di inquinamento da parte di una discarica posta all’interno del Parco. Del 28 luglio 2014, l’ennesimo richiamo della Corte Europea per la salvaguardia ambientale. Altre aree protette sono a Cefalonia, Rodi e Cipro.